
Canapa light e referendum: tutto sulla legalizzazione della cannabis in Italia
La canapa è una pianta che possiede poteri straordinari e proprietà benefiche fuori dal comune, eppure c’è chi ancora vorrebbe negarne l’utilizzo. Grazie alla sua capacità di alleviare stress e dolore fisico e di combattere persino le impurità della pelle, è stato dimostrato che questa pianta può avere largo impiego in campo medico e farmaceutico.
Tuttavia, il suo impiego è disciplinato da leggi che cambiano da un Paese all’altro: qual è la situazione nel nostro?
In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza e aiutarti a capire a che punto siamo con la legalizzazione della cannabis in Italia.
Cosa dice la legge sulla cannabis light in Italia?
La storia della coltivazione della cannabis ha origini antiche. Il suo primo utilizzo è infatti attestato intorno al 1400 a.C. e, già dal Medioevo, la canapa ha trovato ampia applicazione nel settore tessile. L’epoca del proibizionismo delle droghe leggere cominciò negli Stati Uniti con il Marijuana Tax Act del 1937: a partire da allora altri Paesi cominciarono a seguire l’esempio americano e l’ostilità culminò nel 1961, con la Convenzione Unica sugli Stupefacenti.
In Italia, il commercio della cannabis light è attualmente regolamentato dalla legge n. 242 del 2 dicembre 2016, che regola le “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”. Dal 2017, dunque, acquistare prodotti a base di canapa light è legale.
La normativa, infatti, recepisce i benefici della cannabis per scopi terapeutici, dando il via libera alla sua commercializzazione. Ciò è possibile, però, solo a patto che le infiorescenze e gli altri prodotti in commercio presentino una quantità trascurabile di THC, ossia la componente psicotropa della canapa. Per questo, è possibile coltivare solo piante di Canapa Sativa L con un contenuto di THC compreso tra lo 0,2% e lo 0,6%, provenienti da semi o talee certificate.
La Legge 242/2016 si pone, inoltre, come un baluardo contro la desertificazione e il degrado del suolo, poiché promuove la biodiversità agricola e prevede la possibilità di inserire la canapa come coltura da rotazione.
A che punto siamo con la legalizzazione della cannabis in Italia?
Per quanto riguarda la depenalizzazione della cannabis in Italia, la strada è ancora lunga. Negli ultimi anni, tuttavia, si è registrato qualche progresso:
- Abrogazione della Fini-Giovanardi (2014). Il 12 febbraio del 2014 la Corte Costituzionale si è espressa contro la costituzionalità della legge 49/2006, meglio conosciuta come Fini-Giovanardi, che di fatto equiparava le droghe leggere a quelle pesanti, prevedendo pene detentive per il possesso di qualunque tipo di sostanza stupefacente.
- La normativa europea (2015). Il Regolamento UE n° 220 del 2015 qualifica la canapa come prodotto agricolo e pianta per usi industriali. Il regolamento implementa i precedenti Regolamenti UE n° 1307/2013 e n° 1308/2013, che normano le condizioni di mercato stabilendo i limiti di Tetraidrocannabinolo (THC) a una percentuale inferiore allo 0,2%. La normativa prevede l’istituzione di un Registro Europeo delle Varietà di Cannabis Sativa, che attualmente comprende 81 esemplari.
- Legge n. 242 del 2 dicembre 2016. Recependo la normativa comunitaria in merito alla coltivazione della cannabis light, nel 2016 il Parlamento italiano ha approvato la legge n. 242 che regola “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”.
- Testo base per la depenalizzazione della cannabis (2021). Il 9 settembre 2021, la Commissione Giustizia della Camera dei deputati ha approvato il testo base per la depenalizzazione della cannabis. Secondo quando enunciato dalla proposta di legge, sarebbe consentito “a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis”. Il testo inasprisce le pene per il traffico degli stupefacenti, aumentando il regime carcerario da 8 a 20 anni, mentre vengono alleggerite le sanzioni per il possesso e la cessione di “lievi entità” di cannabis.
- Bocciatura del Referendum Cannabis (2022). Il 17 febbraio 2022, la Corte Costituzionale ha bocciato il Referendum sulla depenalizzazione della coltivazione della cannabis, per il quale erano state raccolte oltre 600.000 firme. La Consulta ha spiegato che il quesito è stato dichiarato inammissibile perché faceva riferimento anche a droghe pesanti. Per il momento, non verrà indetta una nuova consultazione sul tema e si dovrà proseguire con il testo base depositato alla Camera.
Dove comprare la cannabis legale?
In attesa di nuovi sviluppi normativi che conducano alla legalizzazione della cannabis in Italia, rimane ammissibile il consumo della canapa light a scopi terapeutici. I prodotti a base di CBD, infatti, risultano molto efficaci come rimedi naturali per curare l’ansia e offrono ottimi risultati in ambito cosmetico.
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